Come lo Stress e i Conflitti Emotivi si Riflettono sul Volto
Perché lo Stress e i Conflitti Emotivi si Riflettono sul Volto?
Quando parliamo di stress intendiamo una “tensione nervosa o fisica che ha un effetto logorante”. Lo stress dà origine a gran parte dei disturbi fisici o nervosi di oggi.
Stress significa insoddisfazione, frustrazioni affettive, disallineamento con i propri obiettivi, assenza di stimoli appaganti, impossibilità di sfogare la propria rabbia e le proprie delusioni di fronte ad eventi che non si riesce a gestire.
Il corpo riflette sempre lo stato interiore, e un buon osservatore è in grado di cogliere lo stress nervoso impresso sul volto.
Dissimulare i propri stati d’animo è più difficile di quanto si possa immaginare. Il corpo ci tradisce sempre, non mente mai; il volto, la voce, lo sguardo, l’espressione, la mimica comunicano più delle parole.
In caso di dissonanza tra Linguaggio Verbale (le parole, i contenuti del nostro discorso), e quello del Corpo, Viso, Sguardo, è a questi ultimi che dobbiamo credere.
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L’Unione Inscindibile di Mente e Corpo
La Bioenergetica (Alexander Lowen) riconosce con il principio dell’Unità che accomuna tutti gli esseri viventi, il fatto che l’organismo funziona come un Tutto Unico.
Ogni disturbo coinvolge l’intera persona, cosicché non ci può essere distinzione tra malattia fisica e mentale, o tra dolore fisico e dolore mentale.
Se una persona soffre d’ansia, depressione, fobia o compulsione, il corpo ne viene coinvolto così come la mente. Un trauma fisico coinvolge la psiche, allo stesso modo un trauma psichico coinvolge il corpo.
La MORFOPSICOLOGIA è in grado di mostrare nel Volto l’esito disfunzionale dello Stress grazie alla relazione reciproca mente-corpo.
Uno STATO DI STRESS si riverbera in maniera eloquente nello SGUARDO SPENTO; la fatica nervosa si deduce dalla perdita di brillantezza dell’occhio, che è come appannato.
Il soggetto sente il mondo esterno come minaccioso, e allora si distacca, si “distoglie” da una realtà che percepisce soverchiante, e come se non fosse più attento al mondo, letteralmente è assente;
lo sguardo segue questo movimento di “trarsi fuori”, di allontanarsi dal guadare qualcosa che lo assedia; devia dalla realtà esterna per rifugiarsi nel mondo interiore.
Si tratta di una reazione difensiva per conservare le energie. Quando il disagio è estremo e persistente conduce all’astenia. Lo sguardo spento è il simbolo più importante dell’astenia nervosa.
Lo si può osservare anche in molti bambini disadattati o con problemi affettivi.
E questo è subito un segnale di qualcosa che non va; proprio perchè, per la giovane età lo sguardo invece, dovrebbe essere vivace e brillante, avido di assorbire sempre nuovi stimoli utili per la sua crescita.
Un bambino con uno sguardo assente è indizio di sofferenza psichica, ambiente familiare poco felice e mancanze affettive.
La sofferenza e i traumi affettivi si interiorizzano e lasciano traccia nello sguardo, che si sbiadisce e diventa opaco.
Gli occhi vuoti dei ritratti di Modigliani richiamano questa fuga, questa proiezione nel mondo interiore. Uno stato depressivo.
Louis Corman, fondatore della MORFOPSICOLOGIA, lo studio della relazione tra i tratti somatici del volto e la personalità, aveva notato, che nei soggetti affetti da stati depressivi periodici, si verificava una modifica strana dello sguardo: uno degli occhi deviava verso l’esterno, rompendo il normale parallelismo degli assi ottici, quando si fissa lo sguardo su un oggetto, in modo del tutto diverso da un occhio strabico, che è congenito.
Questo fenomeno definito Occhio Divergente si produce per la perdita di tono di certi muscoli motori dell’occhio e può tradire una fatica nervosa passeggera o una ricaduta depressiva.
Quando la persona sta meglio o recupera energie, si osserva una ripresa della corretta direzione dell’occhio che era deviato.
Segni Rivelatori di Stress e Frustrazioni Nervose
Le foto che vengono mostrate, in particolare quella di Marilyn Monroe evidenziano questo aspetto della deviazione dell’occhio come segno di vulnerabilità nervosa. L’attrice, nonostante il suo successo, aveva avuto un passato molto infelice, rendendola molto fragile e soggetta a frequenti crisi nervose. È possibile quindi notare come lo stress e i conflitti emotivi si riflettono sul volto.
Allo stesso modo, nel ritratto di Kafka, l’occhio storto, rivela una predisposizione allo stato depressivo e all’ipersensibilità nervosa, che ha contraddistinto tutta la sua vita.
Altri segni rivelatori di come lo stress e i conflitti emotivi si riflettono sul volto si possono rinvenire, nell’espressione tesa, nella mimica bloccata, nel sorriso amaro caratterizzato dalle “pieghe dell’amarezza”, in cui gli angoli della bocca cadono all’ingiù, simbolo di frustrazioni affettive e di una situazione di disinganno della vita.
Le rughe dell’amarezza anche in giovane età: Von Sacher-Masoch a cui si deve il termine Masochismo.
Le rughe della fronte non armoniose possono segnalare un eccessivo lavorio mentale, un’attività di ruminazione, caratterizzata da preoccupazione ansiosa.
Si può ancora osservare un piano affettivo eccessivamente appiattito (rimozione della vita sentimentale), e rughe in mezzo alle guance, indice di scosse emotive e forte sofferenza affettiva.
Infine i colpi subiti, da una vita molto infelice possono agire in maniera destrutturante a livello di personalità e riflettersi sul volto in una forte dissimmetria somatica.
Il volto cioè, appare molto asimmetrico, nelle due emifacce. Lo scrittore di racconti Horror: Edgard Allan Poe, la cui vita è stata segnata da tanti lutti.
Le Emozioni Scolpiscono il Volto
L’esperienze di ogni persona, ciò che pensa, vive; le sensazioni e le emozioni provate si imprimono ogni giorno sul viso;
le delusioni, il dolore, i pensieri distruttivi esercitano un lavoro di scavo quotidiano.
La gioia, ma anche la ricerca dell’armonia attraverso la pacificazione con i propri limiti; il seguire la propria vocazione, il talento, la voce interiore, ci rendono energia vibrante in risonanza con l’universo e rivestono il viso di particelle luminose, facendoci risplendere.
La MORFOPSICOLOGIA è in grado di leggere questo sul nostro viso e in quello degli altri e ci fornisce le chiavi di interpretazione del carattere e dei vissuti emotivi di una persona.
Un viaggio fuori e dentro di noi, dal Volto all’Anima!
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SITO WEB: ACADEMY DI MORFOPSICOLOGIA